LA SCUOLA MATERNA, SERVIZIO 3-6 ANNI

ACCESSO ALLA STRUTTURA

Possono accedere alla scuola materna i bambini anticipatari e in età 3-6 anni per i quali viene fatta richiesta. E’ prevista l’ammissione anticipata anche per i bambini e le bambine che i tre anni li compiranno dopo il 31 dicembre e, comunque, entro il 30 aprile dell’anno successivo. (cfr. dpr 89/2009).

COMPOSIZIONE DELLE SEZIONI

La Scuola è formata da due sezioni: la sezione dei 3-4 anni e la sezione dei 5 anni.

MODALITÀ DI FREQUENZA

L’apertura e la chiusura del servizio è compresa tra le ore 8.00 e le ore 18.30. L’orario di ingresso è previsto dalle ore 8.00 alle ore 9.15. Sono previste due uscite: la prima tra le 15.45 e le 16.00 e la seconda tra le 16.45 e le 17.00. È previsto un servizio di dopo-scuola a richiesta dalle ore 17.00 alle ore 18.30. È previsto un servizio di pre-scuola a richiesta dalle ore 7.30 alle ore 8.00.

LA VISIONE DEL BAMBINO E DELL’APPRENDIMENTO

“Quando insegni qualcosa ad un bambino lo privi per sempre dell’opportunità della scoperta personale”. 

J. Piaget 

I bambini e le bambine sono attivi protagonisti dei processi di crescita

I bambini sono dotati di straordinarie potenzialità di apprendimento e di cambiamento, di molteplici risorse affettive, relazionali, sensoriali, intellettive che si esplicitano in uno scambio incessante con il contesto culturale e sociale. Ogni bambino è soggetto di diritti e prioritariamente porta in sé quello di essere rispettato e valorizzato nella propria identità, unicità, differenza e nei propri tempi di sviluppo e di crescita.

Partecipazione

La partecipazione è il valore e la strategia che qualifica il modo dei bambini, degli educatori e dei genitori di essere parte del progetto educativo; è la strategia educativa che viene costruita e vissuta nellʼincontro e nella relazione giorno dopo giorno. La partecipazione valorizza e si avvale dei cento linguaggi dei bambini e degli esseri umani, intesi come pluralità di punti di vista e di culture, richiede e favorisce forme di mediazione culturale e si articola in una molteplicità di occasioni ed iniziative per costruire il dialogo e il senso di appartenenza ad una comunità. La partecipazione genera e alimenta sentimenti di solidarietà, responsabilità ed inclusione, produce cambiamento e nuove culture che si misurano con la dimensione della contemporaneità e dell’internazionalità.

Ascolto

In un’educazione partecipata, un atteggiamento attivo di ascolto tra adulti, bambini e ambiente è premessa e contesto di ogni rapporto educativo. L’ascolto è un processo permanente che alimenta riflessione, accoglienza e apertura verso di sé e verso l’altro; è condizione indispensabile al dialogo e al cambiamento. L’atteggiamento di ascolto alza la soglia di attenzione e sensibilità verso gli scenari culturali, valoriali e politici della contemporaneità. La scuola ha la responsabilità di favorire e rendere visibili questi processi attraverso la documentazione pedagogica.

Apprendimento come processo di costruzione soggettivo e nel gruppo

Ogni bambino, come ogni essere umano, è costruttore attivo di saperi, competenze ed autonomie, attraverso originali processi di apprendimento che prendono forma con modalità e tempi unici e soggettivi nella relazione con i coetanei, gli adulti e gli ambienti. Il processo di apprendimento privilegia le strategie di ricerca, confronto e compartecipazione; si avvale di creatività, incertezza, intuizione, curiosità; si genera nelle dimensioni estetica, ludica, emozionale, relazionale e spirituale che intreccia ed alimenta; propone la centralità della motivazione e del piacere dell’apprendere. Tutte le esperienze educative vengono proposte ai bambini attraverso una metodologia ludica, considerata la principale modalità per sviluppare la conoscenza di sé e dell’altro e per sviluppare la capacità di trasformare attivamente il mondo circostante. L’idea alla base della progettazione delle varie attività è quella di fornire sollecitazioni progressive in base alle diverse età e alle potenzialità di ciascuno; sollecitazioni che incentivino e sostengano il normale sviluppo del bambino e favoriscano l’apprendimento attraverso il fare, dato che è attraverso il fare e l’agire che il bambino conosce il mondo.

“Il gioco è il lavoro del bambino”.

M. Montessori